Autodisciplina a Milano, tangenziali libere all’ora di punta
Sono confortanti, almeno per quanto riguarda l’emergenza strettamente sanitaria, le notizie che arrivano dalla Lombardia. Niente traffico e a Milano tangenziali libere all’ora di punta, a testimonianza di spostamenti molto limitati.
E’ accaduto oggi, giovedì 22 ottobre, per il secondo giorno consecutivo. La mappa del traffico e le notizie sulla viabilità non ammettono dubbi: i lombardi e in particolare i milanesi hanno raccolto l’invito a limitare al massimo i contatti non necessari e le uscite non indispensabili senza bisogno che gli venga imposto. Dalla serata di giovedì 22 scatta comunque il provvedimento di limitazione agli spostamenti dalle 23 alle 5 del mattino, il cosiddetto “coprifuoco“, su tutto il territorio regionale.
Non toccata direttamente dalla prima ondata dell’epidemia da Covid-19, la città di Milano ha però vissuto da vicino le drammatiche vicende di Bergamo. Per questo la paura e la prudenza hanno vinto sulla voglia di continuare a vivere normalmente.
GOOGLE MAPS: PREVALE IL COLORE VERDE
La mappa di Google di mercoledì 21 ottobre già aveva dato segnali incoraggianti: intorno alle 19 pochi rallentamenti sul tratto milanese dell’A4, ma tangenziali completamente libere. E sulla Milano-Meda, la superstrada più trafficata della Lombardia, le code erano quasi irrilevanti rispetto agli ingorghi consueti.
Nella serata di giovedì 22 lo scenario è stato simile: verso le 17.30 si sono verificati rallentamenti sulla Tangenziale Est tra Forlanini e Lambrate in direzione Lecco e le solite code sul tratto urbano dell’A4 all'”imbuto” di Certosa. Ma è davvero raro vedere a Milano tangenziali libere all’ora di punta.
PREOCCUPAZIONE PER LO SCIOPERO DI VENERDI’
Venerdì è una giornata più difficile a causa dello sciopero indetto dal sindacato Cub con possibili conseguenze sul trasporto pubblico dalle 8.45 alle 15.00 e dalle 18.00 a fine servizio. Probabile che chi deve spostarsi ricorrerà all’auto. Ed è polemica intorno al sindacato che ha comunque indetto lo sciopero nonostante il ritorno dell’emergenza acuta.