Torino, la “fantamappa” della metropolitana rilancia la rivoluzione del trasporto

E’ un neolaureato in Fisica dei Sistemi Complessi l’autore di uno dei “prodotti” più interessanti della quarantena in corso. Lorenzo Albrile, 25enne torinese, ha sfruttato la sua passione per il trasporto pubblico e ha disegnato una (fanta)mappa della possibile metropolitana di Torino. In pochi giorni è finita su tutti i social ed ha aperto un interessante dibattito sulla rivoluzione dei mezzi di trasporto in una delle città tradizionalmente più legate al trasporto privato su gomma.
A Torino infatti c’è una sola linea della metropolitana, inaugurata poco prima delle Olimpiadi Invernali del 2006 e completata nel 2011 nella tratta Lingotto-Fermi. A febbraio c’è stato l’ok della Giunta comunale al progetto di fattibilità per la Linea 2 con 28 km di tracciato e 32 stazioni da Corso Giulio Cesare (Rebaudengo) e Corso Orbassano (Anselmetto) con interscambio con la Linea 1 a Porta Nuova, una fermata che permetterà di raggiungere lo Stadio Grande Torino a Santa Rita e un’altra nei pressi dello stabilimento FCA di Mirafiori. Sui tempi non ci si sbilancia ma si parla di iniziare i lavori nel 2022. Il completamento è previsto verso il 2030.

NEL 2016 UN ALTRO SOGNATORE

Di (fanta)metropolitana si era già parlato alcuni anni fa quando un più modesto sognatore, Armando Iannone, aveva pubblicato sul sito torino.mobilita.org il suo progetto di costruzione di altre due linee, la M2 e la M3, quest’ultima dall’Allianz Stadium a Bengasi dove avrebbe incrociato la M1 attualmente in fase di prolungamento. Il percorso della M2, l’unico attualmente già approvato dalle Istituzioni, era già contemplato. Così come è contemplato nella (fanta)mappa di Lorenzo Albrile.

Sei un giovane fisico, non un urbanista. Da cosa nasce la tua idea?

Lorenzo Albrile

Questa idea nasce, più che da un progetto studiato a tavolino, da tanti anni di utilizzo dei mezzi pubblici di Torino. Fin dai tempi del liceo, durante i quali ogni mattina percorrevo lunghe tratte di metropolitana per raggiungere la scuola, mi è sempre piaciuto pensare, quasi per gioco, ad un sistema di metropolitana efficiente che mi garantisse di raggiungere comodamente diversi punti della città. Mi affascina molto il tessuto urbano e negli anni ho esplorato quasi tutte le zone della mia amata Torino osservando come erano collegate tra loro, sia nel presente che nel passato.
Uno dei lati positivi di questa quarantena è sicuramente stata l’abbondanza di tempo libero che mi ha permesso di disegnare la mia fantametro. Sono partito da una semplice mappa della città e ho collegato i punti che ritenevo di maggiore interesse (ospedali, poli universitari e quartieri densamente popolati), poi ho realizzato la mappa stilizzata in stile “europeo”.

Ti sei ispirato alla mappa di qualche metro? Qualcuno vede similitudini con Madrid.

In questi anni ho avuto la fortuna di poter coltivare la mia passione per i viaggi e ciò mi ha permesso di visitare buona parte delle capitali e delle maggiori città europee, e da grande amante dei mezzi pubblici quale sono ho sempre dedicato tempo a studiare le reti dei mezzi pubblici delle mie mete sotto ogni aspetto, da quello logistico a quello grafico. Per realizzare il mio progetto mi sono ispirato molto alle due città che conosco meglio, Londra e Berlino, in particolar modo per quanto riguarda l’impianto grafico e la scelta dei colori. Curioso che venga associata alla metro di Madrid, in quanto non ho mai visitato la capitale spagnola e non ho proprio idea di come sia strutturata la sua metropolitana!

Tra tante linee perché non una circle line di cui si discute da anni per esempio a Milano?

Il mio (fanta)progetto prevedrebbe oltre alle otto linee di metropolitana almeno dieci linee di metropolitana leggera che svolgano il compito di effettuare un collegamento circolare tra le varie aree periferiche, sfruttando anche la struttura ad anello di diversi assi viari concentrici intorno al centro di Torino. La metropolitana diventerebbe utile per spostamenti molto lunghi, possibilmente da un capo all’altro della città o dalla periferia direttamente al centro e la metropolitana leggera di superficie sarebbe ideale per spostamenti più brevi da una zona periferica all’altra.

Il tuo progetto prevede anche che in futuro città e sobborghi siano sempre più collegati. C’è una carenza tutta italiana su questo fronte? E come funziona il sistema ferroviario metropolitano a Torino?

Non conosco a sufficienza la realtà italiana per fornire una risposta precisa. Per quanto riguarda Torino il servizio ferroviario metropolitano sarebbe eccellente se venisse potenziato, in particolar modo in orario serale. I progetti di espansione dell’SFM sono molto validi e spero vengano realizzati in tempi brevi, tuttavia alcuni comuni limitrofi non verrebbero comunque raggiunti da mezzi di trasporto che garantiscano tempi brevi di collegamento col centro città, e questa dal mio punto di vista è una priorità per ridurre l’allucinante numero di automobili che inquinano Torino.

Torino è una città eco-friendly oppure rispetto ad altre grandi città è indietro?

Torino soffre a causa di una mentalità che da quasi un secolo ha sempre privilegiato il trasporto privato rispetto a quello pubblico. Una città delle sue dimensioni avrebbe bisogno di almeno quattro linee di metropolitana per fornire un servizio di trasporto pubblico efficiente e pervasivo. A mio giudizio sarebbe anche necessaria un’espansione della rete tranviaria per ridurre il numero di bus.
Ma un aspetto positivo della città è la sua capacità di guardare al futuro, e confido nel fatto che, se si deciderà di percorrere in modo radicale la strada della sostenibilità ambientale, in tempi non troppo lunghi Torino potrà trasformarsi in un modello di città perfettamente eco-friendly. La sua fisionomia lo permette, e credo che sempre più abitanti desiderino una svolta in questa direzione…

Secondo te quando verrà davvero aperta la linea 2 di Torino (che fa parte della tua “Fanta-mappa”)?

Non saprei fare una previsione, ma il mio carattere ottimista mi fa sperare che il problema della sostenibilità verrà preso in maggiore considerazione su tutti i livelli, da quello cittadino a quello europeo, e ci possa essere modo di vedere la linea realizzata, almeno in parte in una decina di anni. In fondo, sperarci non costa nulla…

 

 

 

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