Nuovo Codice della Strada: salta aumento limite a 150 km/h

Gli ex ministri Lunardi e Ferri

L’aumento del limite di velocità a 150 km/h non è più tra le ipotesi allo studio della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati che ha appena inviato ai gruppi parlamentari il testo base del Codice della Strada. Era un vecchio pallino dei governi di centrodestra degli anni 2000. A proporlo per la prima volta fu Pietro Lunardi, ministro delle Infrastrutture del Governo Berlusconi; sarebbe dovuta entrare in vigore insieme con la patente a punti ma per vari motivi la proposta decadde.
A volere fortemente la modifica erano diversi esponenti leghisti che avevano proposto di aumentare il limite da 130 a 150 km/h nei tratti a tre corsie non interessati da particolari criticità. Ad esempio la bretella Fiano-San Cesareo dell’Autostrada del Sole, costruita alla fine degli anni ’80, sarebbe rientrata tra quelle interessate dalla modifica; molto più difficile che venisse incluso il tratto milanese dell’A4, uno dei percorsi più trafficati d’Europa anche per la presenza di numerosi mezzi pesanti sia di giorno che nelle ore notturne. Sulla proposta era sempre stato più freddo il Movimento 5 Stelle che ne contestava gli effetti negativi sulle emissioni di CO2.

I limiti di velocità sulle autostrade hanno sempre caratterizzato il dibattito pubblico italiano. Nel 1988 un decreto dell’allora ministro Enrico Ferri dispose l’abbassamento del limite a 110 km/h su tutte le autostrade; per questo Ferri fu definito “il ministro dei 110 all’ora”. Il provvedimento, che durò un anno, provocò una sensibile diminuzione degli incidenti mortali e fu tra gli argomenti preferiti degli italiani in spiaggia nell’estate del 1988.

PATENTE SOSPESA PER UN MESSAGGIO SU WHATSAPP

Uno dei provvedimenti più rilevanti è quello che viene comunemente definito divieto dell’uso dello smartphone alla guida: le sanzioni pecuniarie sono state triplicate ed è prevista la sospensione della patente da 7 giorni a 2 mesi con contestuale decurtazione di dieci punti. Sarà sanzionato anche chi lascia il volante per pochi secondi per rispondere ad un messaggio.

AUTOSTRADE APERTE AI CICLOMOTORI

Molto attesa anche la modifica che potrebbe consentire agli scooter 125 cc di transitare su superstrade e autostrade.  E potrebbe essere abolito l’obbligo di tenere accesi gli anabbaglianti sui tratti extraurbani durante le ore diurne.

STOP AI FURBI CON TARGA ESTERA

Tra i punti salienti anche la modifica che dovrebbe arginare i “furbetti” dei veicoli immatricolati all’estero: in pratica il provvedimento potrebbe prevedere la vendita coatta del veicolo in caso di ripetuto mancato pagamento delle sanzioni; il cosiddetto “Decreto Sicurezza”, varato in autunno, aveva già previsto l’inasprimento delle sanzioni e la confisca del veicolo e a gennaio erano state elevate le prime pesanti multe.

Nel nuovo Codice potrebbero essere contemplate le “strisce rosa” per le donne in gravidanza o con figli piccoli fino a 1 anno. Si discuterà anche sulle strisce blu gratuite per i disabili; in realtà un espresso articolo esiste già, ma a patto che non ci siano posti liberi tra quelli riservati ai portatori di handicap. Dubbi sorgono sui possibili abusi e sui controlli sui permessi. Una delle ultime inchieste è scattata ad Avellino, cittadina campana con crescenti problemi di traffico e parcheggi: il Prefetto ha ordinato lo scorso gennaio l’avvio di un’indagine sull’impressionante numero di pass rilasciati negli ultimi tre anni, oltre 1.600, uno ogni trenta abitanti.

L’ultima grande rivoluzione in tema di Codice della Strada è datata 2003 quando entrò in vigore la patente a punti; all’inizio fu un grande successo contribuendo ad una massiccia riduzione del numero di incidenti stradali. Passata però l’attenzione sul tema e trovati gli stratagemmi, gli effetti hanno finito per risultare piuttosto annacquati.

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