E’ fissata per giovedì 26 settembre la Giornata europea senza morti stradali. E’ un auspicio, per ora. Ma rientra nel lavoro svolto dal “Progetto Edward“, iniziativa che da anni si impegna per realizzare l’obiettivo di strade europee più sicure.
Il 2019 è un anno particolarmente importante perché da poco il Parlamento Europeo ha varato le nuove norme in tema di sicurezza stradale. Siamo un continente all’avanguardia: la media delle vittime per milione di abitanti è scesa sotto la soglia delle 50 mentre a livello globale si aggira intorno alle 175. Il dato si è dimezzato dall’entrata in vigore del Trattato di Maastricht, quindi negli ultimi 25 anni.

EUROPA PIU’ SICURA, MA MENO PROGRESSI NEGLI ULTIMI ANNI

Meno ottimismo viene fuori dai dati numerici globali: nel 2018 circa 25.000 persone sono morte sulle strade dell’Unione Europea e 135.000 sono rimaste gravemente ferite. Non conforta il fatto che nei territori extraeuropei i dati siano oltre 3 volte più pesanti. Inoltre negli ultimi 2 anni la costante diminuzione delle morti su strada nelle UE ha fatto registrare una frenata: diminuiscono ma sempre meno; e in tanti non accettano il cosiddetto “dato fisiologico”. Progetto Edward nasce proprio per questo.

NON SOLO AUTO, MOTO E CAMION MA ANCHE LE BICI

Il progetto Edward è nato nel 2016 ed è sostenuto da automobilisti in tutto il mondo, nonché da partner pubblici e privati che sponsorizzano l’iniziativa. Non riguarda solo gli automobilisti e gli autotrasportatori, ma anche i ciclisti e i passeggeri dei veicoli. L’obiettivo è una maggiore sensibilizzazione che parta anche dal semplice impegno a ricordare al guidatore di indossare la cintura ed essere più prudente. Per questo giovedì 26 settembre la Giornata europea senza morti stradali è da intendere in senso ampio. Perché la sicurezza fa parte dei comportamenti di tutti. Per questo all’iniziativa partecipano le Polizie stradali di 31 Paesi e le Polizie locali italiane.