
Hashtag “A16” per contestare De Laurentiis; ma avrebbero dovuto scrivere “A17”
E’ la sigla di autostrada più famosa del momento. Lo si deve alla polemica tra una buona fetta di tifosi napoletani e il presidente del Napoli Calcio, Aurelio De Laurentiis.
La protesta in rete contro il patron azzurro è diventata virale sotto l’hashtag “A16“. Il significato è chiaro: la famiglia De Laurentiis, con il figlio Luigi, è proprietaria anche del Bari, riportato faticosamente in serie B dopo diversi anni nelle categorie minori. Quell’hashtag è quindi l’invito di una parte dei tifosi napoletani, insoddisfatti dalla gestione e soprattutto dalle frequenti dichiarazioni di De Laurentiis, ad imboccare l’A16 e ad andarsene a Bari ad occuparsi solo del club biancorosso.

E c’è anche chi, per delegittimare e ridicolizzare la protesta dei tifosi, li definisce ignoranti in materia autostradale. E in effetti un piccolo errore c’è. L’A16 non porta fino a Bari, ma inizia a Napoli (precisamente sul territorio di Afragola) e termina in una zona di confine tra i comuni di San Ferdinando di Puglia e Cerignola, ma il termine viene comunemente indicato a Canosa. Per arrivare a Bari bisogna quindi imboccare l’A14 Adriatica e percorrerne altri 95 km.
In realtà, una Autostrada Napoli-Bari è realmente esistita dall’apertura negli anni ’60 fino al 1973 ma si chiamava A17. Il nome A16 è stato adottato dopo il 1973 quando fu completato il tratto Pescara-Bari dell’Autostrada Adriatica; ad inaugurarlo fu un altro presidente napoletano, ma quello della Repubblica, Giovanni Leone. Da quel momento il tratto Napoli-Canosa ha preso quindi il nome di A16.
In alcune zone sperdute dell’Irpinia e del Sannio è ancora possibile trovare cartelli con la scritta A17. Sono vecchi di almeno 50 anni e sono lì a testimoniare l’evoluzione della storia. Così come i tanti cartelli che, soprattutto in Ciociaria, fanno ancora riferimento all’A2 Napoli-Roma.
Secondo varie fonti dell’epoca, il nome sarebbe stato cambiato definitivamente per motivi scaramantici. Nonostante ciò, l’autostrada è stata teatro di uno dei più gravi incidenti stradali della storia italiana: nel luglio del 2013 un autobus carico di pellegrini uscì di strada dopo la rottura dei freni su un viadotto nei pressi del valico di Monteforte Irpino precipitando nel vuoto e provocando la morte di 40 persone.