
Concorrenza di Amazon, cantieri e Sputnik non valido: l’autotrasporto rischia di fermarsi pure in Italia
Rischia di estendersi anche all’Italia l’emergenza camionisti che ha coinvolto nelle ultime settimane il Regno Unito. Emergenza simile, motivazioni diverse. Se Oltremanica il problema è connesso alle drammatiche conseguenze della Brexit, in Italia è connesso soprattutto alle nefaste conseguenze della pandemia e della gestione della stessa.
Già da tempo il boom dell’e-commerce aveva portato molti autotrasportatori a preferire il lavoro sui furgoni nei centri urbani o comunque nel settore della logistica collegata ai grandi centri di smistamento dei colossi commerciali. E’ un lavoro più tranquillo e meno pericoloso e consente inoltre di rientrare quasi tutti i giorni a casa dalla famiglia.
Per convincere molti dei camionisti a tornare sui giganti della strada sarà necessario adeguare i compensi, con la possibile conseguenza di un aumento del costo finale delle merci che già sarà influenzato dagli aumenti che interessano i carburanti. Inoltre i tanti cantieri sulle autostrade italiane, soprattutto quelle liguri, avevano già reso più stressante la settimana media dell’autotrasportatore.
E poi c’è un’altra incognita che riguarda la pandemia. Con l’estensione del green pass molti camionisti provenienti dall’Est Europa, ovvero da Paesi che hanno utilizzato il vaccino russo Sputnik, non saranno in regola. L’Italia, infatti, come quasi tutti i Paesi dell’UE, non riconosce ufficialmente il farmaco della Federazione Russa. Lo ha utilizzato solo San Marino. Cosa accadrà?
Negli ultimi giorni si erano rincorse voci online su grandi proteste dei camionisti che avrebbero bloccato o rallentato il traffico su strade e autostrade per protestare contro il green pass. Tuttavia, se si escludono due proteste sulla Tangenziale Est di Milano e alla periferia di Roma, le manifestazioni sono state un flop. Ma il problema rimane e rischia di paralizzare il settore dell’autotrasporto.